6.12.13

Saper competere, saper vincere e saper perdere.



L'8 dicembre è ormai vicinissimo, poche ore ancora e sapremo chi è il nuovo leader del PD.
Prima che i giochi siano fatti, però, vorrei sottolineare alcuni aspetti di questa campagna per le primarie e, in particolare, sottolinearne la differenza rispetto ad alcune del passato.
I competitors, come sappiamo, erano 4. Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella, messi in ordine di pronostico.
Dopo il voto dei soli iscritti, che ha visto prevalere Renzi di circa 8 punti, è stato escluso Pittella, il quale aveva un po' sorpreso tutti per essere arrivato abbastanza vicino a Civati (6% il primo, 9% il secondo).
La campagna di Pittella, forte dello zoccolo duro della Lucania da cui proviene, è stata giocata molto sui temi dell'Europa (Pittella è europarlamentare). Era accreditato di una percentuale irrisoria (1% o 2%). E'andato ben oltre le aspettative. Se avesse superato Civati, che gode di ben altra popolarità e visibilità, sarebbe stato un esempio di scuola. Chapeau.
E veniamo agli altri 3.
RENZI
partiva con il ruolo di favorito. L'anno scorso era arrivato al 40% circa contro Bersani e dopo la disfatta dello smacchiatore e della sua idea di partito, sancita alle elezioni di febbraio, era naturale che la ribalta spettasse a lui che ne è stato il più fiero oppositore. La campagna di quest'anno è stata molto più sobria di quella del 2012, il sindaco di Firenze non aveva da recuperare consenso ma da gestire il vantaggio che tutti i sondaggi gli riconoscono. Ha riempito la campagna di contenuti e si è proiettato direttamente nella fase post primarie, tant'è che polemizza con lui Alfano mentre Berlusconi lo riconosce già come l'avversario.
Ha smesso i toni da rottamatore per usare quelli del leader. Il risultato di domenica gli darà torto o ragione. Dice che avrà vinto se otterrà il 50%+1 dei voti. Gli analisti credono che per cantare vittoria debba arrivare ben più su e, soprattutto, sperare in una alta partecipazione al voto. Secondo me l'obiettivo minimo è vincere, ogni punto superiore al 50% renderà la vittoria più netta. Se perde è un disastro.
CIVATI
parlo prima di Civati, perché secondo me la sua campagna merita la piazza d'onore. Partiva terzo, si è confermato terzo dopo il voto degli iscritti. Sperava chiaramente in qualcosa in più del 9% ma non si è dato per vinto e si è proiettato verso l'8 dicembre con coraggio e determinazione. Gli perdono certi toni un po' troppo scanzonati. Perdono meno l'atteggiamento troppo da fanclub dei suoi sostenitori. #VinceCivati è l'hashtag che si sono inventati ultimamente su twitter, dove il candidato monzese riscuote un notevole seguito. In molti sembrano crederci davvero, i media no di certo, visto che continuano a citare sondaggi in cui viene dato sotto il 15%. Sarà veramente così? E, soprattutto, quale risultato dovrà ottenere per poter dire, se non di aver vinto, almeno di aver fatto bene? Sicuramente se Civati dovesse arrivare secondo, superando Cuperlo avrebbe compiuto un miracolo e il suo risultato sancirebbe la sconfitta definitiva ed irrecuperabile del gruppo dirigente PCI/PDS/DS/PD legato ancora a Bersani e D'Alema. Stando ai sondaggi non sembra facile, ma chi può dirlo. Avrà perso, secondo me, se rimane fermo più o meno alla percentuale del primo turno. Tanto per dare qualche numero, perdente fino a 12-13%, bene fino a 16-17%, benissimo se sale ancora, strepitoso se supera Cuperlo.
CUPERLO
la vera nota dolente di queste primarie, secondo me.
Gianni Cuperlo è una persona squisita e dalle capacità personali indiscusse. Ma la strategia che ha scelto lo ha penalizzato parecchio. Il momento più basso per lui è stato il confronto su Sky, durante il quale non è riuscito mai a stare nei tempi, spesso è andato fuori tema, è parso scomposto in qualche attacco a Renzi. Insomma una tragedia. Giudizio unanime, tra l'altro, che dal giorno dopo ha reso in Civati più forte la convinzione che il secondo posto non è impossibile. Ma anche al di là del confronto in TV, si è voluta dare a Cuperlo una immagine un po' cattiva e livorosa, di uno che mette in bocca agli avversari parole e concetti mai espressi, capace di uscite addirittura clamorose, come quando ha detto (più volte) che Renzi sarebbe in continuità con il ventennio trascorso. Lui che si accompagna a D'Alema e Bersani.
Una mia amica che simpatizza per Cuperlo, su facebook, qualche giorno fa, ha postato una foto del principe con la fisarmonica di Candy Candy, dicendo che Cuperlo appartiene al suo immaginario dell'infanzia. 

Ecco, se avessero puntato su quel frame, sulla persona limpida che Cuperlo effettivamente è, invece di inventare panzane sugli avversari, forse avrebbero fatto una figura migliore.
Che risultato si aspetta Cuperlo?
I suoi sostenitori gettano in pasto a twitter e facebook previsioni apocalittiche, secondo le quali Renzi vincerebbe solo se prendesse il 70% con 3 milioni di votanti (ma vorrei vederli a cantare vittoria con, ad esempio, un 65%-25%-10%. Farebbero ridere gli osservatori politici di tutto il mondo di qui a 20 anni). Già sento ipotesi para-complottiste sul fatto che i media sarebbero tutti dalla parte di Renzi e bla bla bla. La verità è che Cuperlo (e ancora di più Bersani e D'Alema) in queste primarie si giocano parecchie delle loro possibilità di avere un ruolo nel PD nei prossimi anni. Non a caso D'Alema ogni tanto millanta la scissione.
Secondo me anche Cuperlo potrebbe dire di essere andato bene se supera la percentuale che ha preso al primo turno (38%). Strepitoso se vince. Male sotto al 35%. Se arriva terzo è un disastro.
Sono anche curioso di vedere le reazioni del giorno dopo.
Renzi lo scorso anno fece un discorso straordinario dopo la sua sconfitta. Diede atto a Bersani di aver avuto una vittoria netta, senza alibi.
Sapranno gli sconfitti di queste primarie esserne all'altezza? Vediamo. Le premesse non ci sono, ma sarò felice di essere smentito. Da come saprà vincere chi prevarrà e da come sapranno perdere gli sconfitti dipenderà molto del futuro del PD e dell'Italia.

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