8.6.11

Il Processo a Berlusconi celebrato dagli Amici

C'erano proprio tutti gli uomini (e qualche donna) del Presidente. Oggi al Capranica di Roma si è tenuta "l'adunata dei liberi servi di Silvio" organizzata dal mai domo Giuliano Ferrara per chiedere al leader di rigenerarsi con le primarie. Hanno parlato i super direttori Mario Sechi ('Il Tempo'), Maurizio Belpietro ('Libero'), Alessandro Sallusti ('Il Giornale') e Vittorio Feltri (non mi ricordo se questa settimana dirige Libero o Il giornale o tutti e due). Mancava Minzolini, chissà perché!
Sono intervenute, poi, due giornaliste "di sinistra" Armeni e Terragni (ambedue sonoramente fischiate, specialmente la seconda). E' intervenuto anche Sansonetti, invece calorosamente applaudito. E questo dovrebbe invitarlo a riflettere, ma è un'altra storia.
Dalla platea, poi, sono intervenute, tra gli altri, la Meloni, la Mussolini e, appena scongelata dopo la batosta dei ballottaggi, la Santanché.
Non vi faccio il resoconto degli interventi ma, siccome ho potuto assistere all'evento in diretta streaming (essendo a letto con l'influenza), ecco qualche piccola impressione.
Ferrara e Sechi hanno capito il problema del centrodestra e si danno anche da fare per trovare una soluzione. Soprattutto hanno capito di avere perso il controllo della situazione, visto che la gente guarda sempre meno la TV. Internet, Facebook e Twitter fanno paura proprio perché incontrollabili, almeno con i vecchi sistemi. Belpietro ha qualche dubbio, ma continua per la sua strada. Per lo più nega che ci sia un problema. Feltri, invece, non ha capito proprio nulla. Ha fatto un intervento finale da ottuagenario rimbambito. Ferrara avrebbe fatto meglio a lasciare a qualcun altro le conclusioni. Sallusti? Non pervenuto.
Tutti i pidiellini sono scioccati dalle amministrative. Non tanto da Pisapia (la Moratti, anche se lo dicono solo ora, pare non la sopportassero nemmeno loro), quanto da De Magistris. Per loro la vittoria dell'ex PM a Napoli dev'essere stata peggio di quella di Cota per noi. La Mussolini non sappiamo quando si riprenderà, nel frattempo ci ha regalato una perla meravigliosa: "ma chi lo ha scelto Lettieri? Sembrava un immobiliarista della Tecno Casa". Fantastico.
La Santanché è rimasta schiava del suo personaggio (bondage), ma la sensazione è che sia depotenziata. La Meloni mi ricorda sempre le assemblee del liceo, con quel tono un po' ribelle. Se l'è presa con la scarsa capacita di comunicare. Come fanno tutti quando non sanno che pesci prendere.
La platea, comunque, ha dato un responso chiaro: Silvio non si tocca e le primarie se le facessero quei fighetti della sinistra. Per ora mi sa che Ferrara e Sechi non la spunteranno. In bocca al lupo.

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